Il Patriziato di Ascona amministra e conserva Beni di grande valore storico e culturale:
Casa Serodine, Casa Vacchini, Palazzo Papio.
Ne cura la manutenzione e il restauro.

Casa Serodine

Possiede una delle più preziose facciate decorate con stucchi dell’architettura civile in Svizzera. La casa fu restaurata per volere del proprietario, Cristoforo Serodine, nel 1620, dai figli Giovanni Battista e Giovanni. Emigrato con la famiglia a Roma attorno al 1560, ritorna ad Ascona dove acquista alcune case fatiscenti accanto alla chiesa parrocchiale che trasforma in un elegante edificio a tre paini con loggiato e cortile interno, secondo la moda delle case signorili della Roma cinquecentesca, quale affermazione di prestigio sociale della sua famiglia, in contrapposizione al palazzo del Papio di fronte.
L’elegante decoro in stucco si rifà ai fasti dell’antichità romana, mentre il programma iconografico ha un chiaro intento didattico e morale, proponendo una meditazione sul concetto di penitenza in senso cristiano. I frontoni al piano nobile sono decorati da gruppi plastici raffiguranti la Madonna con il Bambino affiancata da angeli e da Adamo e Eva , Davide e Bethasabea, ispirati per la loro posizione alle figure delle tombe medicee di Michelangelo a Firenze. Il fregio superiore raffigura le storie del Peccato Originale e della Cacciata dal Paradiso, del Peccato di Davide e le storie del profeta Nathan. La fascia continua inferiore propone alcune allegorie legate alle età dell’uomo, concludendo così la parte morale e religiosa del decoro.
Il Patriziato di Ascona, proprietario dell’edificio, ne ha promosso un restauro completo nel 1991. Nel 2007 viene verificato lo stato di conservazione dei pregiati stucchi, che saranno sottoposti a una minuziosa pulizia e consolidamento delle parti danneggiate; l’avantetto del tetto in piode viene interamente risanato a causa di infiltrazioni d’acqua. Nell’insieme l’edificio e la sua splendida facciata è rimasta indenne nel corso dei secoli. L’edificio è oggi affittato dal Comune di Ascona con una destinazione a carattere culturale e rappresentativa.

Casa Vacchini

Uscendo dalla porta laterale della chiesa parrocchiale, sulla sinistra, si scorge il bel prospetto di casa Vacchini: il reticolo di viuzze, case-palazzi, la scala adiacente alla chiesa paiono incorniciare la casa. L’elegante loggetta composta da due archi a tutto sesto e coperta da una volta a crociera caratterizza la facciata della casa. Le finestre del piano nobile hanno un decoro a graffito che ricorda le case signorili dell’Italia sei-settecentesca. Si tratta di una tipica casa patrizia di Ascona (probabilmente l’ultima rimasta), che ha mantenuto la sua struttura originaria. E’ stata acquistata dal Patriziato alla fine degli anni settanta ed è stata
completamente ristrutturata all’inizio degli anni ottanta. E’ del 2006 l’ultimo intervento importante con il rifacimento del tetto in piode e della facciata. L’edificio è oggi sede dell’amministrazione patriziale, dell’archivio patriziale e della rinomata
Galleria Serodine.

Palazzo Papio

Sul lungolago, meglio conosciuto dagli asconesi come la piazza, si trova Palazzo Papio, oggi palazzo comunale. Al momento della sua costruzione nel 1564 è il più elegante della riva, allora delimitata da semplici abitazioni di pescatori. Si tratta di un edificio a pianta quadrata con un alto portico su colonne al piano terra per le barche e la stesura delle reti. Nel 1564 l’asconese Bartolmeo Papio acquista dalla parrocchia un terreno dove intende costruire il proprio palazzo. Egli era emigrato a Roma all’inizio del secolo dove lavora come domestico presso la famiglia degli Orsini. Quale scopritore di un tesoro nel parco di una delle proprietà della Famiglia ne ottiene una parte come ricompensa, che gli permette di avviare un allevamento di bestiame. Benefattore di vocazione e non avendo alcun erede diretto, Bartolomeo Papio dispone che alla sua morte, avvenuta nel 1680, il palazzo di Ascona sia trasformato in collegio per l’istruzione dei ragazzi della regione. L’istituzione da lui auspicata sorgerà però accanto alla chiesa di santa Maria della Misericordia, oggi meglio conosciuto come Collegio Papio. Di proprietà del Patriziato, l’edificio è la sede della Municipalità di Ascona.